Uncategorized

L’amore non è mai una cosa semplice

Abbiamo un titolo!!! Definitivo! Quindi, se qualcuno di voi fosse inciampato su precedenti versioni, è pregato di dimenticarsele. 🙂
E per festeggiare vi posto un piccolissimo pezzetto del primo capitolo.

 

 

Sono così assorta nei miei pensieri che serve la poderosa gomitata di Giada per riportarmi alla realtà. «Ma cosa avete oggi, voi due?», bisbiglia appena. «Anzi, cos’hai tu? Alessandra è sempre con il naso per aria e ha motivo più che valido».
«Si vede che l’ultimo anno mi rende nervosa. Dopo questo, la vita cambia per sempre. Niente più studentesse…», cerco di giustificarmi.
«Sì, be’, cerca almeno di ascoltare la bomba che sta sganciando il prof».
Quando metto a fuoco la slide mi rendo conto che in primo piano troneggia la scritta “Progetto di collaborazione con il Politecnico di Milano”. Accanto al titolo, una promessa magica di quattro crediti aggiuntivi. E se c’è una cosa per cui gli studenti dell’ultimo anno sarebbero disposti anche a vendersi la madre, il padre, la sorella e la nonna, quelli sono i crediti.
«Sarete i primi a partecipare a quello che speriamo diventi un modello di collaborazione futuro tra le varie università», ci sta spiegando il professore. «Il prossimo semestre sarete quasi tutti impegnati in una vera attività di stage, ma questo sarà un altro modo molto valido per testare la vostra capacità di adattamento. Un ulteriore banco di prova, insomma. Quello che apprezzo particolarmente di questo progetto è la possibilità che vi offre di entrare in contatto con persone che provengono da un percorso di studi molto diverso dal vostro. Gli ingegneri, si sa, sono una strana categoria…». L’intento della sua frase era quello di provocare una risata generale, e infatti ci riesce senza alcun problema. Io invece rimango seria, perché trovo che far ridere puntando sui cliché sia solo un modo per distrarci dal vero problema: noi e il Politecnico? Dice davvero?
Pianificazione e budgeting doveva essere un banale corso avanzato di sistemi di controllo, uno di quelli da portare a casa a occhi chiusi, con solo un progettino di contorno. La mia sensazione di fastidio aumenta a dismisura. Se c’è qualcosa che odio, sono le complicazioni inutili.
«Oh cielo… ma perché diavolo abbiamo scelto proprio questo corso?», si lamenta Alessandra, espressione di puro terrore nei suoi occhi scuri.
«Non lo so. Chiediamolo a Giada, era sua l’idea», le rispondo subito, cercando di nascondere il tono lievemente accusatorio. Sì, l’idea era sua, ma io ero d’accordo. Molto più di quanto voglia ammettere in questo momento. Fino a oggi qui si elargivano crediti aggiuntivi come se piovesse e la cosa era piuttosto risaputa. Possibile che questo debba diventare improvvisamente un corso con progetti impegnativi? Proprio quando tocca a noi frequentarlo?
La nostra amica solleva le sopracciglia e ci lancia un’occhiataccia. «In teoria avrebbe dovuto essere solo un banale corso di accounting!», ricorda a entrambe. Il tono è un po’ più alto del solito, tanto che una serie di “shhh” giungono alla nostra direzione. «Lecchini…», commenta Giada, per nulla intimorita. In effetti, lei non lo è mai. In genere sono gli altri a temerla. Se non fosse una mia amica, credo che farebbe paura anche a me con quel suo sguardo verde e tagliente.
Il professore finge di non notare l’agitazione dell’aula e passa veloce alla seconda slide. Gli conviene, prima che scatti una sommossa popolare. «Il progetto durerà da settembre a gennaio. Poco prima dell’esame di fine corso riceverete quindi anche una valutazione in merito al progetto che avrete sviluppato insieme al vostro compagno o compagna di lavoro. E visto che ormai l’economia digitale è una realtà e i computer governano ogni aspetto della nostra vita, abbiamo pensato che fosse una buona idea quella di farvi collaborare con gli studenti di ingegneria informatica».
«Signore dimmi che sta scherzando…», sento arrivare dalle labbra di Giada.
Ah, quindi la donna che non teme niente sta iniziando a preoccuparsi? Il suo sconforto, se non altro, mi rincuora. Noto che ha dilatato al massimo le pupille e che continua a fissare la slide, come se volesse incendiarla con il suo sguardo di fuoco. Non credo ai fenomeni di combustione a distanza, ma per quel che mi riguarda è libera di continuare a provarci. Non sia mai che si avveri un mezzo miracolo. Se c’è qualcuno che potrebbe piegare le leggi della natura a suo vantaggio, quella è Giada.
Ora che ci faccio caso, la mia amica non è l’unica a mostrare evidenti segni di rabbia: una strana energia negativa ha infatti invaso tutta l’aula ancor prima che partisse il vivace chiacchericcio di sottofondo.
«Scusi professore, ma abbiamo capito bene o ha detto ingegneria informatica?», vuole sincerarsi un ragazzo in prima fila, che evidentemente deve avere problemi di vista. Non so lui, ma io non vedo grandi possibilità di errore quando il proiettore insiste nel mostrarci la scritta “Dipartimento di ingegneria informatica”.
«Certo, ho detto proprio così», conferma il professor Danieli con un mezzo sorriso di circostanza. È un uomo sulla quarantina dall’aria simpatica, elegante e perfetto con il suo completo grigio. O meglio, aveva un’aria simpatica prima che sganciasse la terribile notizia. Ora, non così tanto…
Ingegneri ed economisti sono noti per non andare troppo d’accordo: rivalità secolari sul metodo d’approccio ai problemi oltre che sul modo di risolverli. Possibile che nessuno glielo abbia mai fatto notare? Informatici, per di più… ma non scherziamo. Credo che nella già obbrobriosa scala delle specializzazioni del Politecnico gli informatici siano senza ombra di dubbio la “categoria sociale” più estrema.
Se ci fosse stato proposto di collaborare con degli ingegneri gestionali, la cosa avrebbe anche potuto funzionare. Ma che c’entriamo noi, laureandi in economia per l’impresa, con degli strampalati programmatori?

9 thoughts on “L’amore non è mai una cosa semplice

  1. Non vedo l’ ora di leggere il libro! Sono impaziente! Questo piccolo pezzettino fa intendere che promette bene! Lo aspetto con ansia! Sei bravissima! 🙂

  2. Non vedo l’ora di leggere questo nuovo libro..ora che so che deve uscire e ne ho letto un pezzo non sto più nella pelle 😀
    Ho letto tutti i tuoi libri e li adoro!
    Ho appena finito di rileggere per la 3 o 4 volta “Tutti i difetti che amo di te” 😍

    1. Anch’io non vedo l’ora di farvi conoscere Lavinia e Sebastiano! Stiamo limando le ultime cose nel testo perché tutto sia come deve essere, divertente e scorrevole. 🙂
      Buona serata,
      Anna

      1. I tuoi libri sono sempre divertenti e scorrevoli 🙂 fanno sognare!
        Il mio preferito resterà sempre “Ti prego lasciati odiare”… Adoro Ian e Jennifer 😀
        Spero passi presto questo mesetto!

Rispondi a Irene Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.