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LinkedIn

Chi mi segue da un po’ saprà benissimo della mia palese avversione per i social. Tutti, piuttosto indistintamente. Qualche mese fa mi sono fatta forza e ho scelto quello che al momento reputo il meno peggio per poter rimanere in contatto con i miei lettori, ovvero Instagram. Ho scoperto che, tutto sommato, mi piace fare foto e condividere qualcosa delle mie giornate. Dovendo giudicare finora l’esperienza, non avrei problemi a definirla positiva (ma no, non ho intenzione di ampliare con l’uso di altro social ;-)).
Anna Premoli è un nome di penna, non quello che compare sulla mia carta d’identità (nonostante io sia la signora Premoli, perché è il cognome di mio marito), e succede di tanto in tanto che qualcuno legato ai blog o all’ambiente editoriale in senso ampio mi chieda l’amicizia sul mio “vero” profilo LinkedIn.
Posto che il mio utilizzo di LinkedIn è quasi nullo, mi serve per essere in contatto con professionisti con cui lavoro, con compagni di università perduti e con cacciatori di teste. Punto.
Sono sempre stata molto attenta a tenere ben separati i due ambienti in cui mi muovo (finanziario ed editoriale), motivo per cui LinkedIn per me è e rimarrà legato al mio lavoro da economista.
Se, quindi, avete trovato il mio vero nome e mi avete inviato richieste di contatto, non vi offendete ma o abbiamo studiato/lavorato/lavoriamo insieme nel settore finanziario, oppure non vi aggiungerò ai miei contatti. Se cercate Anna Premoli, Instagram è il sistema migliore per scoprire cosa sto combinando.
Spero possiate capire.

Buona serata!

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