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C’è qualcosa che mi sfugge

Allora, domani d-day in terra greca. O no?
Be’, forse no. Perché quello che doveva essere un referendum importantissimo è stato pian piano svuotato di quasi ogni significato nel corso della settimana e ieri chi vive i mercati minuto per minuto come me si è fatto un sacco di grasse risate leggendo scorrere le notizie.
Si ridere per non piangere, evidentemente, ma il mio naturale sarcasmo ha avuto di cosa cibarsi nell’ultimo periodo.
In definitiva, secondo l’esecutivo greco, se vince il sì si farà l’accordo, e se vince il no si farà comunque. Direte, c’è qualcosina che non torna…
In effetti pare anche a me.Personalmente, qualsiasi cosa succeda domani e poi nei giorni a seguire, mi pare evidente che gli elettori dovrebbero sempre riuscire a distinguere tra chi promette cose del tutto irrealizzabili perché tanto è così che si fa, e chi invece non le promette perché sa benissimo che in economia i conti devono tornare. Per cui, se negli anni hai cumulato un debito di 300 miliardi, poi ti tocca anche restituirlo.
Vedremo che giorno sarà domani…

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