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Ah, le gioie del caldo

In casa mia esistono delle curiose casistiche che tendono a ripetersi con inquietante frequenza. Per esempio, al primo vero caldo dell’anno qualche pezzo tecnologico ci abbandona di punto in bianco.
Sempre. Sempre. Sempre.
In genere è un trasformatore, o un disco, o qualcosa di simile, ma a questo giro si è trattato di tutto il server in blocco. E’ evidente che deve aver pensato che le cose o si fanno bene o non si fanno.
Ah, che gioia…
Dopo qualche giorno di totale buio tecnico (perché gli uomini in casa mia non credono alla banale arte del comprare server già assembleti, nooo… è molto più divertente ordinare pezzi assurdi e assemblarli con le proprie manine), oggi rientro dalla mia trasferta lavorativa e vengo informata che la soluzione di emergenza ha permesso di riattivare la mia posta ma non il wifi. Che è uno dei sacri diritti dell’umanità al giorno d’oggi, se volete il mio modesto parere.
Per cui, Anna eccoti il cavo. Certo. Peccato che i moderni portatili non sono stati costruiti per le prese di rete. Ci avete mai fatto caso? Io sì, dopo oggi…
Quindi, cerchiamo un adattatore (e qui ringrazio il cielo di avere un marito che possiede ogni cavo e adattatore esistente sulla faccia della terra), inseriamo il cavo e navighiamo…
Sì, in teoria. In pratica non si naviga affatto. Perché oggi giorno se un pc è impostato per funzionare wireless, hai viglia a fargli capire che deve cambiare vita. Voglio dire, posso anche capirlo. Anch’io sto facendo fatica a cambiare prospettiva.
Dopo aver inviato venti messaggi minatori al marito, a cui ho consigliato di tornare a casa questa sera con una scheda di rete qualsiasi, anche non nanotecnologica (per quel che mi riguarda può essere anche dell’era mesozioca, purché funzioni), o di emigrare direttamente in Alaska (cosa che potrebbe anche fare, visto il caldo e la moglie incavolata), dopo aver lanciato anatemi e imprecazioni, mi sono arresa e ho sciacciato “Help”. Pare che esistano delle funzioni per impediti cronici che risolvono in modo misterioso mille e un problema dei moderni pc.
E… rullo di tamburi… miracolo! Funziona!
Non so come, non so perché, ma non mi potrebbe importare di meno. Funziona.

PS Alessandro, se stai leggendo, ti consiglio caldamente di pensare alla scheda di rete…

6 thoughts on “Ah, le gioie del caldo

  1. Ahahahahahah caldo+libro in uscita insieme può fare solo questo effetto! Nel mentre io sono in giro per Garibaldi (esatto, sotto questa stupenda cappa d umidità) con il tuo libro in mano, in attesa del treno. Sono a metà! inutile, i tuoi dialoghi sn una droga ihihih

  2. Ciao Anna,ho preso il nuovo libro!!! nn vedo l’ora di iniziarlo….x gli uomini…credo che incida anche il nome: i 2 informatici a lavoro da me si chiamano come tuo marito e quando qualcosa non va nel pc, la risposta é sempre la stessa e uguale x tutti : spegni e riaccendi. Oramai é diventato un mantra….peccato che nn sempre dia gli effetti desiderati !!!!!!! ….auguri x la tua scheda!!!!! buon weekend!!

    1. Mio marito se ne esce sempre con proposte ben più complesse del mero “spegni e riaccendi”. In genere è qualcosa del tipo digita cento righe di codice… E poi si stupisce anche che lo mandi a stendere… 🙂

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